Specchio







Con le mani imbranate vorrei servirti,
Con le mani a coppa,
 Che ora sono colme soltanto di buchi.
Allora l’acqua passa e si rovescia
Sui gabbiani di Parigi.

Tu ridi.
Ridi perchè non ricordi.

Non ricordi che, dietro al caffé e al vento,
Mille vite ci sono scivolate via.
E tu, una volta, eri una sirena.
Insieme siamo stati mercanti arabi,
Bimbi sperduti nell’oceano,
Sbandati.
Siamo stati marinai e coltivatori.
Abbiamo mangiato insieme il brodo misto delle guerre.

Ci siamo amati, si,
Ma mai per caso.

Ogni volta però, ci siamo anche odiati
Versando dolore sui nostri occhi.
Non so per quanto tempo ci siamo violentati,
Talvolta tu uomo ed io donna,
Talvolta il contrario.

Ma mai per caso.

Ascolta ;
Abbiamo sofferto per scelta.
E se soffriamo ancora, è proprio perché ci amiamo
Da un casino di tempo.
Ci siamo scelti,
prima ancora dei dinosauri.

Ci siamo scelti nell’immenso,
Giurando in mezzo alle nuvole
(Che allora erano ancora giovani)
D’impararci ad amare.

Ed ecco,
Ecco tutto.

Ora, il tuo caffé bianco si raffredda.
Sai, fra poco io
Sarò cieco.
Sarò cieco di nuovo.

Allora, se adesso ti va
Puoi tenermi stretta la mano.
E ci tufferemo
Ancora una volta.

Chissà perchè.

Forse,
Quasi, quasi,
Questa volta,
Ce la faremo. 

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